Non esistono le razze, il cervello degli uomini è lo stesso. Esistono i razzisti.
Bisogna vincerli con le armi della sapienza.
Rita Levi-Montalcini, 2008.
Nonostante la moderna genetica umana sostenga che la suddivisione in razze della specie umana sia superficiale e biologicamente infondata, a livello culturale ed in modo socialmente condiviso, continuiamo ad usare il concetto di “razza” comunemente, per descrivere persone fisicamente o culturalmente “diverse”, per descriverci a nostra volta in contrapposizione di razza bianca, anche quando siamo realmente motivati ad un superamento di questa opposizione siamo per una società multirazziale. La razza è, quindi, un falso dato scientifico ma, in modo paradossale, continua ad essere un concetto sociale a cui diamo un significato discriminante. Come si combatte il pregiudizio razzista? Come si combatte un’opinione ritenuta scontata e incontrovertibile? In un periodo in cui, in Italia, la presenza degli immigrati viene percepita come un problema e motivo di conflitto sociale, si impone la necessità di rispondere a questi quesiti. È da questa prospettiva che nasce la mostra interattiva ed itinerante “Ma che razza di razza!”, che si propone come strumento per disimparare il razzismo.
Descrizione
La mostra affronta i molteplici aspetti del razzismo da un punto di vista culturale e cognitivo, in un viaggio attraverso stereotipi e pregiudizi che giustificano la discriminazione e l’esclusione. I processi che sono implicati nella nostra conoscenza dell’“altro” – percezione, immaginazione, apprendimento, memoria, ragionamento – e che guidano i nostri atteggiamenti e comportamenti nei confronti dei “diversi”, vengono progressivamente smontati e messi in discussione. Attraverso i percorsi, i giochi e le attività proposte, i ragazzi possono capire come il razzismo nasce e si modifica nel corso del tempo, e a quali esigenze risponde; possono acquisire strumenti cognitivi per comprendere i meccanismi dei pregiudizi e degli stereotipi di tipo razzista; possono provare le condizioni di “profughi di un ordine economico ingiusto” (Alexander Langer). La mostra si articola in due percorsi, Viaggio tra i pregiudizi e Laboratorio di idee, che i ragazzi affronteranno divisi in due gruppi per facilitare l’interazione e l’immedesimazione con la realtà proposta.
Viaggio tra i pregiudizi
Il percorso è una simulazione in cui i ragazzi, proiettati in un futuro fantascientifico ma molto realistico, stanno emigrando in un altro Paese come “profughi di un ordine economico ingiusto”. I “migranti” dovranno affrontare il problema dei documenti, del visto di ingresso e del riconoscimento delle professionalità acquisite, e dovranno subire lo sfruttamento lavorativo, gli atteggiamenti discriminatori e i pregiudizi a loro riservati. Un percorso “empatico”, in cui i ragazzi vivranno il fenomeno migratorio da un altro punto di vista, e che permetterà di comprendere in modo immediato le condizioni e gli stati d’animo di quelli che noi definiamo genericamente “gli altri”.
Laboratorio di idee
Che idee abbiamo della razza? E che collegamento c’è tra razza e razzismo? Quali sono i meccanismi culturali che supportano il razzismo? E come funzionano? E ancora: gli italiani sono razzisti? Il percorso LABORATORIO DI IDEE, partendo dall’immaginario dei ragazzi su questi temi, stimola la riflessione e lo sviluppo di capacità critiche indispensabili per individuare le forme dissimulate di discriminazione e di razzismo presenti nella nostra vita quotidiana. Razza, razzismo, pregiudizi e stereotipi saranno gli elementi da sottoporre all’attenzione dei ragazzi e da mettere in discussione. Il percorso si basa sull’apprendimento esperienziale: i ragazzi, organizzati in piccoli gruppi e con l’ausilio anche di strumenti multimediali, saranno invitati a risolvere enigmi, a dare definizioni, a fare scelte, e l’apprendimento verrà raggiunto per prove ed errori, mediante la riflessione in merito alle esperienze vissute ed alle scoperte fatte in prima persona.
A chi si rivolge
La Mostra è destinata agli studenti delle classi terze della scuola secondaria di primo grado, a quelli della scuola secondaria di secondo grado e a tutti gli adulti interessati.
Organizzazione
Le visite sono gratuite e su prenotazione. Tutte le mattine, dal lunedì al venerdì, un apposito servizio di segreteria sarà a disposizione degli utenti per informazioni e prenotazioni dei gruppi visita.
Per informazioni
tel. 055/20066214 oppure villabardini@bardinipeyron.it