Un evento che si inserisce in un percorso ormai consolidato in virtù del quale Villa Bardini ha potuto ospitare nel tempo personalità di grande caratura nazionale ed internazionale, a conferma di come l’arte della fotografia, nell’era digitale in cui tutti, generalmente muniti di una compact tascabile, possono sentirsi ‘fotografi’, resta una disciplina difficile e complessa. Infatti, a certi livelli, la disponibilità di mezzi tecnici innovativi è solo un aspetto di prassi e metodologie che ancora, fortunatamente, hanno molto a che fare con il ‘mestiere’ e con una mentalità artigianale di altissimo profilo.
È il caso, appunto, di Luca Berti, un giovane professionista fiorentino che ha eletto da quasi 10 anni, al centro della sua attività di fotografo, l’Europa del nord da dove ha iniziato a sviluppare un singolare e straordinario intreccio di esperienze visive che lo hanno portato a coprire lunghe distanze all’interno dei Paesi scandinavi e di quelli baltici. Dai suoi viaggi ha tratto un’ampia documentazione antropologica e ambientale di realtà soprattutto rurali. Nella mostra saranno esposte 60 immagini ripartite fra le varie nazioni visitate dall’artista: Danimarca, Norvegia, Svezia, Finlandia, Estonia e Lettonia.
Numerose le mostre personali, svoltesi in varie località di questa vasta area geografica, dove l’artista si è fatto conoscere e apprezzare ben oltre ogni aspettativa. La mostra di Villa Bardini è la prima dell’autore in Italia ed è un motivo quindi di grande interesse e soddisfazione che si svolga nella sua città di origine, Firenze, aprendo con l’occasione una ‘finestra’ su una parte di mondo che, ancorché relativamente vicina, appare assai poco conosciuta alle nostre latitudini.
Il maestro Berti, con la lucida nitidezza di un bianco e nero formalmente classico ma vissuto psicologicamente con un approccio fortemente emotivo e partecipato, ci accompagna negli spazi di un Europa che sembra fuori del tempo. Essa, infatti, nella lettura del fotografo, è come sospesa tra atmosfere e sentimenti che credevamo perduti e che si ricompongo in un rapporto tra uomo e natura molto forte e al limite di una condizione esistenziale che si direbbe appartenere ad altre epoche.
Hanno dato il loro patrocinio le rappresentanze diplomatiche dei Paesi interessati dal progetto espositivo, come Danimarca, Estonia, Finlandia, Lettonia, Norvegia, Svezia.