A Villa Bardini la collettiva di arte contemporanea ‘Nero su Nero. Da Fontana e Kounellis a Galliani’ allestita dal 14 aprile al 9 luglio nelle sale espositive del terzo piano. Curata da Vera Agosti, l’esposizione è promossa dalla Fondazione Parchi Monumentali Bardini Peyron della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione con Tornabuoni Arte e Fondazione Roberto Capucci e ha il Patrocinio della Regione Toscana e del Comune di Firenze. L’evento è reso possibile grazie al contributo di Unicoop Firenze, Zoolandia e Ars Movendi E.S. Logistica Firenze. Alcune delle opere esposte provengono anche dalla galleria Claudio Poleschi Arte Contemporanea di Lucca e da L’ARIETE artecontemporanea Bologna. Il titolo è tratto dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, i cui eredi e la relativa Fondazione ne hanno autorizzato l’utilizzo.
La rassegna è una originale riflessione sull’utilizzo del colore nero nella pittura e nella scultura a parete italiana attraverso una selezione di 31 capolavori di noti maestri, rappresentativi dei principali momenti artistici della storia dell’arte contemporanea del nostro Paese. Ecco allora lo Spazialismo con 5 tagli neri di Lucio Fontana e un’opera di Paolo Scheggi, l’Informale con un Catrame di Alberto Burri e un raffinato piatto, il Concettuale con Vincenzo Agnetti, l’Arte Povera con una grande scultura di Mario Ceroli e un lavoro di Jannis Kounellis, il famoso maestro recentemente scomparso. E ancora, la Pop Art con quattro tele di Tano Festa e Franco Angeli, la Transavanguardia con il dipinto La Monaca di Enzo Cucchi, opere di personalità uniche e singolari come Gino De Domincis e Nunzio, il gruppo degli Anacronisti e il Magico Primario con Omar Galliani, un campione del disegno contemporaneo, che ha saputo nobilitare questa pratica e attualizzare la tradizione classica e rinascimentale. In mostra anche Nicola Samorì, pittore amatissimo in Italia e nel Nord Europa e protagonista nell’ultimo Padiglione Italia della Biennale di Venezia, Francesca Pasquali, con le sculture di cannucce e neoprene che creano superfici vibranti, Lorenzo Puglisi che reinterpreta i capolavori dei maestri del passato e il fiorentino Iacopo Raugei, con allegorie contemporanee e un nero sontuoso, ricco e composito, che talvolta vira impercettibilmente verso altre tinte. Nella collettiva viene ricordato anche il lavoro dell’antropologo Michel Pastoureau sulle implicazioni storiche e sociologiche dei colori.
Un originale approfondimento del nero nella moda viene offerto anche dallo stilista Roberto Capucci che presenta, nell’ultima sala, alcuni abiti neri in dialogo con tre lavori di Alberto Burri, Enzo Cucchi e Omar Galliani, una sorta di summa e di sintesi dell’intera collettiva. Per l’occasione e per tutta la durata della mostra nel Museo Capucci, ospitato nella villa, sono presentati solo modelli in nero. A corredo un elegante e prestigioso volume della Prearo Editore, storica casa editrice milanese specializzata in libri d’arte.