Fattori e il Naturalismo in Toscana

19 marzo 2008 – 22 giugno 2008

La mostra Fattori e il Naturalismo in Toscana è stato il primo degli eventi del denso programma che ha abbracciato l’intero anno del 2008 e uno scorcio del 2009, con il quale l’Ente Cassa di Risparmio di Firenze in collaborazione con la Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e con il Polo Museale della città  di Firenze – Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti, ha celebrato il più noto dei Macchiaioli, il pittore dell’epopea risorgimentale e delle vedute maremmane, scomparso un secolo fa in un’aula dell’Accademia di Belle Arti, l’istituto di via Ricasoli che aveva frequentato per 60 anni, prima studente, poi docente.

L’esposizione, curata da Francesco Dini, ha messo per la prima volta a confronto Giovanni Fattori con i più illustri tra gli artisti che raccolsero l’eredità innovatrice della Macchia per declinarne temi e aspirazioni in versione naturalistico-borghese, in sintonia con l’evoluzione della cultura francese ed europea.

Attraverso un percorso di 35 opere, per lo più di grandi dimensioni, (alcune inedite e mai esposte prima) e in perfetta nuance con il Parco di Villa Bardini, la mostra ha sottolineato quindi affinità, illumina diversità anche profonde e ristabilisce così i giusti rapporti tra il caposcuola, che non fece mai nulla per essere tale, e i suoi più giovani compagni d’arte, ovvero tra i protagonisti di una stagione di una stagione pittorica bella e fuggitiva, in cui l’idealismo risorgimentale finì per affliggersi nelle delusioni post-unitarie e l’idea di un progresso incombente si venò rapidamente di sottili nostalgie.

Undici capolavori di Fattori sono stati messi a confronto con splendidi dipinti di Francesco e Luigi Gioli, di Eugenio Cecconi, di Adolfo e Angiolo Tommasi, di Ruggero Panerai, di Guglielmo Micheli, di egisto Ferroni, di Niccolò Cannicci, di Raffaello Sorbi.

A Fattori, definito da Oscar Ghiglia “Un grande pittore di tutta la natura”, è stata dedicata la prima sezione della mostra, ove notissimi quadri quali La marcatura dei cavalli in MaremmaLa Raccolta del fieno in MaremmaTombolo. Cavalli in fugaViale Principe Amedeo rievocano per sommi esempi la longeva e innovativa parabola fattoriana, il rigore formale, la fedeltà ai principi del realismo, la profonda umiltà dell’artista nel porsi di fronte alle più semplici manifestazioni della natura.

Le successive quattro sezioni (“Pittura dei campi”, “Naturalismo ‘cortese’”, “La Maremma”, “La veduta urbana”) hanno individuato i temi comuni e più frequentati tanto da Fattori quanto dai naturalisti: splendidi dipinti quali La lacciaia di Eugenio Cecconi, La primavera di Francesco Gioli, Passeggiata in Piazza San Gallo di Ruggero Panerai rappresentano la Toscana delle piccole grandi cose, dall’umile vita di ogni giorno, delle terre vergini e bellissime, del lavoro anonimo, delle strade e delle piazze animate, degli idilli agresti.  


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