Caravaggio e la Modernità

22 maggio 2010 -17 ottobre 2010

I dipinti della Fondazione Roberto Longhi

La Fondazione di Studi di Storia dell’Arte Roberto Longhi, che svolge una benemerita attività offrendo ogni anno borse di studio a laureati in Storia dell’Arte, conserva nella sua sede, la villa che fu la residenza del grande critico e della scrittrice Anna Banti, una serie di dipinti di area caravaggesca che parte dal noto “Ragazzo morso dal ramarro” del periodo giovanile del Caravaggio. La serie comprende dipinti dei primi seguaci Orazio Borgianni e Caro Saraceni, opere di assoluta rarità e oggi introvabili sul mercato e nelle collezioni private. La scelta qualitativa, che documenta gli studi compiuti nel corso degli anni dal critico, continua con un capolavoro di Angelo Caroselli, con un raro soggetto sacro del grande caravaggista napoletano Battistello Caracciolo, e con due opere di Mattia Preti, uno dei pittori naturalisti fatti conoscere negli scritti giovanili di Longhi.

Altri due dipinti con interessanti soggetti sono opere di Matthias Stomer, il seguace di Gerrit van Honthorst che trascorse molti anni in Sicilia. Il caravaggismo nordico è presente anche con un raro dipinto di Dirk van Baburen e con un capolavoro di Valentin de Boulogne che compete con i grandi esempi del pittore francese conservati nei maggiori musei europei. La partecipazione spagnola al movimento caravaggesco è rappresentata da cinque “Apostoli” restituiti recentemente a Jusepe Ribera.
Le opere esposte nei locali di villa Bardini, in seguito a molte richieste e in concomitanza con le due mostre degli Uffizi e della Galleria Palatina in occasione del centenario della morte di Caravaggio, verranno a integrare il quadro storico che queste offrono. A tale scopo si è pensato di chiedere al museo di Cremona, che ha concesso verbalmente il prestito, la sola opera documentata di Bartolomeo Manfredi, il Cristo che visita la Madre dopo la morte. Questo dipinto offrirà un utile confronto con le opere attribuite al Manfredi che appartengono (e appartenevano prima del recente attentato) agli Uffizi. Com’è noto, al momento della sua scoperta, questo dipinto ha consentito di confermare l’esattezza dell’ipotesi manfrediana per alcuni dei dipinti che verranno presentati nelle sedi principali delle manifestazioni fiorentine.

L’esposizione dei dipinti della Fondazione Longhi nei locali Bardini sarà l’occasione per far meglio conoscere, secondo una richiesta pervenutaci da più parti, e in ottime condizioni di luce, queste opere di alta qualità che hanno contribuito in modo determinante al progredire degli studi caravaggeschi. Inoltre, esaminando la lista delle opere da esporre abbiamo notato che nelle collezioni medicee mancano esempi di uno dei primi e più importanti pittori caravaggeschi, Carlo Saraceni, presentato con due opere capitali nella mostra della Fondazione Longhi.

Di Orazio Borgianni, presente nelle due mostre principali soltanto con “Due Teste” recentemente scoperte, l’esposizione Longhi farà conoscere tre importanti capolavori. E così verrà ampliata la presenza di Caracciolo, Baburen, Stomer e Ribera. Sarà presentato anche l’ultimo dei naturalisti, Mattia Preti. Arricchiranno l’esposizione un capolavoro di Angelo Caroselli e una delle opere più note di Valentin, il maggiore caravaggesco francese, assente nelle due rassegne medicee.


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